Psicoterapeuta a Modena
Alessandra Brugnoni è psicologa e psicoterapeuta a Modena. Laureata con lode presso l’Università degli Studi di Bologna.
Si è specializzata come psicoterapeuta in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale presso la scuola “Studi Cognitivi” di Sandra Sassaroli.
Dal 2013 è Codidatta presso la scuola “Studi Cognitivi” nella sede di San Benedetto del Tronto.
Che cos’è uno psicoterapeuta?
Lo psicoterapeuta è un professionista che ha proseguito la propria formazione seguendo un percorso di perfezionamento in psicoterapia, in una delle scuole di specializzazione post lauream riconosciute dal MIUR. Al termine del percorso il professionista è autorizzato all’esercizio della psicoterapia: l’elenco degli psicoterapeuti abilitati è consultabile sul sito dell’Ordine regionale di appartenenza.
Psicologo, psichiatra e psicoterapeuta: differenze tra le tre figure professionali
Spesso quando si chiede un aiuto nel campo della salute mentale ci si avvicina a diverse figure professionali, il cui ruolo e la cui differenza reciproca non è sempre del tutto chiara.
Lo psicologo, per definirsi tale, deve possedere una formazione universitaria di almeno 5 anni e aver sostenuto con successo l’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione. È possibile controllare l’effettivo possesso di questi requisiti sul sito dell’Ordine degli Psicologi (www.psy.it), inserendo nome e cognome del professionista.
Lo psicologo può operare in ambito pubblico o privato, organizzando progetti di intervento o offrendo consulenze e supporto individuale. Può inoltre effettuare valutazioni di tipo psicodiagnostico utilizzando test e questionari validati scientificamente. La sua preparazione può essere indirizzata a un particolare ambito (neuropsicologia, psicologia del lavoro), o perfezionata attraverso la frequenza di master specifici (sessuologia, psicologia forense). In ogni caso, però, uno psicologo in possesso solo del diploma di laurea, anche se iscritto all’albo, non può condurre una psicoterapia.
Lo psichiatra ha una formazione in ambito medico: è laureato in medicina e ha conseguito la specializzazione in psichiatria. Può quindi effettuare diagnosi, prescrivere farmaci e offrire consulenze in ambito pubblico o privato. Spesso collabora con psicologi o psicoterapeuti per offrire un sostegno completo ai pazienti. Allo stesso modo, psicologi e psicoterapeuti devono chiedere il supporto di uno psichiatra nel momento in cui reputano necessario un trattamento farmacologico.
La formazione dello psicoterapeuta è successiva al conseguimento del diploma di specialità: si tratta infatti di una formazione post – lauream, aperta a psicologi o psichiatri, solitamente della durata di quattro anni. Le scuole di pensiero sottostanti al programma di ogni scuola sono molteplici (psicanalitica, sistemico – relazionale, cognitivo comportamentale) e per questo motivo professionisti provenienti da diverse scuole utilizzano strumenti molto differenti nella pratica clinica. Al di là dei singoli approcci, lo psicoterapeuta può condurre una terapia individuale, di coppia o di gruppo, offrire consulenze ed effettuare diagnosi in base ai criteri dell’American Psychiatric Association, punto di riferimento internazionale per l’ambito della salute mentale. Lo psicoterapeuta può specializzarsi nel trattamento di alcuni disturbi e mantenere aggiornata la sua preparazione attraverso la partecipazione a convegni internazionali, master e corsi di perfezionamento. L’aggiornamento continuo della preparazione di uno psicoterapeuta è indubbiamente indice di serietà e di attenzione nella pratica clinica.
Il trattamento dei disturbi psichici può richiedere in alcuni casi l’affiancamento di una terapia farmacologica alla psicoterapia e per tale motivo lo psicoterapeuta psicologo si affianca a una o più figure mediche. La collaborazione tra figure professionali differenti garantisce l’adeguatezza e la completezza dell’intervento proposto, adattato alla problematica specifica del soggetto.
Formazione come Psicoterapeuta – dott.ssa Alessandra Brugnoni
Ha frequentato vari corsi di formazione teorico/pratico:
- Modello DBT (M.M Linehan), specializzandosi nella conduzione dei gruppi;
- Terapia cognitiva basata sulla Mindfulness, Completata la formazione EMDR (I e II livello e EMDR e dissociazione) ricevendo qualifica di EMDR Practitioner ( Dr.ssa Isabel Fernandez),
- Training Internazionale in Schema Therapy, organizzato dalla Società Italiana per la Schema Therapy (Dr. Alessandro Carmelita)
- Corso Schema Therapy e disturbi della Pesronalità (Prof. Jeoffrey Young)
- Master in Sessuologia presso la scuola di psicoterapia “Studi Cognitivi” nella sede di Modena.
Psicoterapeuta la professione:
- Dal 2006 lavora come Psicoterapeuta libero professionista presso l’Ospedale Accreditato, Casa di Cura Psichiatrica Villa Igea di Modena nel reparto cognitivo comportamentale per i disturbi di Personalità e disturbi dell’umore, nel reparto SPOI e nel reparto per le Tossicodipendenze.
- Svolge l’attività di libero professionista presso la sede della scuola “Studi Cognitivi” di Modena.
- E’ socia SITCC (Società Italiana Terapia Cognitivo Comportamentale)
- Socia EMDR Italia ( Eyes Movement Desensitization and Reprocessing)
- Socia SIST (Società Italiana Schema Therapy).
Cosa si intende per psicoterapia
La Psicoterapia Cognitivo – Comportamentale (CBT) nasce alla fine degli anni ’60 come sintesi tra il trattamento dei processi mentali (o cognitivi: attenzione, memoria, ragionamento) e la terapia basata sul comportamento. La CBT è stata costruita e si evolve giorno per giorno attraverso un metodo rigorosamente scientifico: molto più che in ogni altro approccio psicoterapeutico, le tecniche cognitivo – comportamentali vengono continuamente discusse e perfezionate.
In questo tipo di terapia, il professionista si mette a disposizione dell’individuo per aiutarlo a riconoscere pensieri e azioni poco adattivi e poco utili, offrendogli un’alternativa adeguata a risolvere il proprio problema.
La CBT si basa sull’empirismo collaborativo, modello di cooperazione attraverso cui il terapeuta mostra al paziente qual è il suo funzionamento e quali elementi contribuiscono al mantenimento del suo disagio; insieme vengono discussi i pensieri negativi, le emozioni che questi suscitano nel paziente e i comportamenti messi in atto per compensare questo disagio.
Numerose ricerche scientifiche dimostrano che la psicoterapia cognitivo – comportamentale è più efficace del solo trattamento farmacologico nel risolvere le problematiche di ansia e depressione e che i risultati vengono mantenuti più a lungo nel tempo. Questo perché, alla fine della terapia, l’individuo si porta a casa un bagaglio di strumenti in più, utili per affrontare in ogni momento le difficoltà che potrà incontrare ogni giorno.
Quando è il “momento giusto” per rivolgersi ad uno psicoterapeuta?
Nessuno può stabilire quale sia il momento migliore per intraprendere un percorso psicoterapeutico, in quanto si tratta di una decisione personale che può essere determinata da diversi fattori. Non per forza è legato a un momento di estremo disagio: spesso anche chi è soddisfatto della propria vita decide di rivolgersi a un terapeuta, per capire meglio il proprio funzionamento, agire su un determinato tratto del proprio carattere, o conoscere le dinamiche che si creano nel rapporto con gli altri.
Nel momento in cui c’è una sofferenza, con sintomi ansiosi o depressivi, svolgere un percorso di psicoterapia è il trattamento maggiormente consigliato dalle linee guida internazionali. Agendo su pensieri maladattivi e comportamenti che non ci aiutano si possono sviluppare nuove modalità di reagire agli eventi di vita, che non costituiscono solo una parte essenziale del processo di cura, ma si trasformano in un bagaglio di competenze che l’individuo porta con sé negli anni.
I vantaggi principali del percorso psicoterapeutico si concretizzano infatti nei cambiamenti a lungo termine che la persona attua su se stessa. Non si tratta di togliere un sintomo e andare avanti, ma di sradicare convinzioni e atteggiamenti che, sebbene possano essere stati utili per un certo periodo, possono diventare controproducenti e limitarci.
Questo fa sì che gli apprendimenti svolti nel percorso psicoterapeutico non siano limitati al superamento di un momento di disagio, ma diventino anche fattori protettivi rispetto alla possibilità di ricadere in uno stato di malessere in futuro.
Spesso si pensa infine che la psicoterapia sia un processo lungo anni e che comporti risultati scarsamente osservabili nel breve termine. La terapia cognitivo comportamentale, attraverso la collaborazione e la partecipazione attiva della persona al trattamento, mira a interventi brevi e utilizza le esercitazioni a casa, per agevolare l’apprendimento di nuove abilità e consolidare nuove modalità di pensiero, nuovi comportamenti e nuove emozioni.
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