Cos’è la SITCC
La SITCC (Società Italiana di Terapia Cognitivo Comportamentale) è una società scientifico professionale che si occupa dello sviluppo e della diffusione della Terapia Cognitivo Comportamentale in Italia, mantenendo rapporti a livello internazionale con istituzioni di altri paesi che condividono lo stesso obiettivo. La SITCC organizza eventi, formazioni e congressi utili ad approfondire tematiche di interesse nell’ambito della psicologia clinica, della psicoterapia e della ricerca in ambito psicologico. Conta a oggi circa 3800 soci, tra medici afferenti a diverse specializzazioni, psicologi e psicoterapeuti.
I congressi biennali SITCC
Ogni due anni la SITCC organizza un congresso nazionale aperto ai soci, che si ritrovano per condividere e discutere le nuove prospettive di ricerca e di pratica clinica, confrontarsi sui modelli di intervento, progettare nuove collaborazioni. Quest’anno il congresso intitolato “L’evoluzione della terapia cognitiva: un ponte tra ricerca e clinica”, sottolineava la necessità di un rapporto sempre più stretto tra ciò che succede all’interno dello studio dello psicologo e ciò che viene definito efficace dalla letteratura scientifica internazionale. Ospiti a Reggio Calabria dal 15 al 18 settembre, gli oltre 300 partecipanti al convegno hanno trascorso tre giorni di formazione reciproca, confronto, dibattito e scambio di idee.
Gli ospiti internazionali
Come a ogni appuntamento con il congresso SITCC, anche quest’anno la Società ha invitato due ospiti di calibro internazionale, importanti autori e ricercatori in ambito clinico. Martin Bohus, Professore di Medicina Psicosomatica e Psicoterapia presso l’Università di Heidelberg e Dirigente della ‘Clinic for Psychosomatic Medicine and Psychotherapy’ di Mannheim, ha illustrato le più recenti evidenze scientifiche relative al Disturbo Borderline di Personalità, focalizzandosi sui correlati neurali del disturbo e sulla loro influenza nel processo di cura. Stefan G. Hofmann, professore di Psicologia presso la Boston University e presidente dell’Associazione Internazionale di Terapia Cognitiva, si è focalizzato sul ruolo delle emozioni all’interno del percorso psicoterapeutico, esponendo approcci innovativi basati sulla minfulness, come la Love Kindness Meditation.
I lavori dei professionisti di PsicoLogica
PsicoLogica promuove l’applicazione di interventi clinici supportati da evidenze scientifiche: per questo motivo i professionisti dell’equipe collaborano con il Gruppo Ricerca di Studi Cognitivi e anche in questa edizione hanno presentato ai colleghi della SITCC i risultati del loro lavoro. All’interno del simposio sulla disregolazione emotiva sono stati presentati lavori relativi all’importanza delle credenze metacognitive nel mantenimento di emozioni negative, come la rabbia. Nello spazio dedicato al confronto sul Disturbo Bipolare, il dr. Caselli ha sottolineato l’importanza di stili di pensiero disfunzionali che possono insorgere nelle diverse fasi del disturbo. A cura dei professionisti di PsicoLogica è stato organizzato un simposio sulle dipendenze da sostanze (es. alcol) o da comportamenti (es. uso di internet, shopping), che si è focalizzato sia sull’analisi delle componenti cognitive sottostanti al disturbo, che su nuove strategie di intervento incentrate sui processi di pensiero. La dr.ssa Manfredi ha inoltre presentato gli esiti di una serie di ricerche su un tema estremamente attuale e poco studiato, la Love Addiction.
Il contributo dei grandi clinici italiani
Il congresso SITCC offre anche la possibilità di vedere all’opera i grandi clinici attivi nel panorama nazionale: nell’ultima giornata la dr.ssa Sassaroli, il dr. Liotti, il dr. Semerari e il dr. Balbi si sono confrontati su un caso clinico, illustrando alcune componenti del colloquio clinico. La dr.ssa Sassaroli ha infine esposto un nuovo modello di concettualizzazione del caso, il ‘Life themes and plans Implications of biased Beliefs: Elicitation and Treatment (LIBET)’. Esso appartiene al paradigma clinico e terapeutico cognitivo comportamentale, con integrazioni di area costruttivista ed evolutiva. Nel modello LIBET, il disturbo emotivo è concettualizzato su due assi: 1) focalizzazione su stati mentali negativi vulnerabili, organizzati in credenze automatiche negative su di sé (self-belief) – denominati “temi di vita”; 2) una o più modalità di gestione rigida dei “temi di vita”, effettuata usando comportamenti di sicurezza (safety behaviours) che si traducono in strategie inflessibili, adottate anche a costo di rinunciare allo sviluppo personale. Queste strategie possono essere temporaneamente e parzialmente funzionali, ma alla lunga ostacolano il raggiungimento di obiettivi personali e possono portare a disturbo emotivo.
Le prospettive future
Durante il congresso molte sono state le occasioni in cui si è ribadita la necessità di procedure scientifiche condivise che siano maggiormente strutturate e aderenti alle recenti evidenze in ambito scientifico. Emerge come urgente la necessità di lavorare in equipe, di affidarsi a colleghi esperti nell’applicazione di una specifica tecnica per offrire un intervento integrato e efficace al paziente. Sempre più sembra aprirsi la strada una modalità di intervento che si discosta da quella del rapporto esclusivamente diadico tra paziente e terapeuta. L’approccio che sembra essere condiviso tra importanti rappresentanti della Terapia Cognitiva in Italia vede un terapeuta esperto che si occupa di identificare i vari aspetti della problematica avvalendosi di colleghi testisti, di progettare l’intervento e monitorare il suo andamento nel tempo. L’intervento in sé, che prevede l’applicazione di diversi interventi afferenti a diverse aree della Terapia Cognitiva, può essere nella pratica svolto da altri professionisti, formati e specializzati in protocolli specifici e validati. Collaborazione, flessibilità e condivisione sono le caratteristiche che il terapeuta cognitivo deve possedere e coltivare di giorno in giorno, affiancandole a una forte preparazione scientifica.