La Psicoterapia è una modalità di intervento psicologico di tipo specialistico, finalizzata a promuovere il cambiamento degli aspetti emotivi, affettivi e comportamentali che ostacolano il raggiungimento del benessere desiderato e il miglioramento della qualità della vita. La finalità della Psicoterapia, comune a tutti gli approcci psicoterapeutici, è quindi quella di guidare il paziente a modificare i modi di agire o di pensare che gli generano sofferenza; ciò che cambia all’interno dei diversi orientamenti è il modo attraverso il quale si cerca di raggiungere l’obiettivo. In particolare, gli elementi che differenziano i vari approcci sono:
- Il modello teorico di riferimento
- La concettualizzazione del disturbo e della sofferenza del paziente
- L’organizzazione della terapia più o meno flessibile (setting)
- Gli strumenti utilizzati per l’approfondimento diagnostico
- Le procedure o tecniche specifiche utilizzate dallo psicoterapeuta
- Le modalità di valutazione dell’efficacia del trattamento
Di seguito viene fornita una breve guida dei principali approcci psicoterapeutici e delle loro caratteristiche.
La Psicoterapia Psicoanalitica
La Psicoterapia Psicoanalitica è nata con Sigmund Freud e ha subito diverse trasformazioni, nel corso degli anni, a seconda degli autori di riferimento (Anna Freud, Jung, Melanie Klein, Lacan, etc.). Gli elementi teorici che contraddistinguono questo approccio sono il concetto di inconscio e la visione tripartita della mente in Io, Es e Super-Io. Il sintomo è letto come la “punta dell’iceberg” di un conflitto intrapsichico derivante dalle forze pulsionali dell’Es e dalle forze opposte dell’Io, all’interno del quale il Principio di Piacere viene frustrato dal Principio di realtà. Per capire il significato del conflitto è necessario risalire alle sue origini che si celano nell’inconscio, il quale si manifesta attraverso i sogni, i lapsus e gli atti mancati, e che non emerge alla coscienza grazie alla forza protettrice dei meccanismi di difesa (rimozione, umorismo, intellettualizzazione, etc.). Il terapeuta guida il paziente nella scoperta di sé e nel favorire l’elaborazione delle cause dei conflitti; questo processo di interpretazione-elaborazione promuove nel paziente la consapevolezza dei propri stili relazionali e la ristrutturazione del proprio sé, in virtù di un adattamento naturale alla vita relazionale e sociale. La Psicoterapia Psicoanalitica classica rispetta un setting piuttosto rigido (giorno, orario e luogo della terapia) e la durata è generalmente medio-lunga. Gli strumenti di indagine sono di tipo personologico e si basano sull’esplorazione dei meccanismi di difesa e del materiale inconscio (es. Test di Rorschach).
La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale
La Psicoterapia cognitivo-comportamentale si fonda sull’idea che pensieri, emozioni e comportamenti si influenzino reciprocamente; il modello ABC, utilizzato sia come tecnica che come modalità di concettualizzare il sintomo, spiega come gli eventi (A) generino dei pensieri (B) che a loro volta influenzano l’intensità delle emozioni e i comportamenti messi in atto per gestire la situazione (C). Il nostro modo di agire e il disagio emotivo dipenderebbero quindi non dagli eventi, sui quali non si può avere controllo, ma sull’interpretazione soggettiva attribuita agli eventi attraverso i pensieri. L’interpretazione soggettiva della realtà avviene attraverso bias cognitivi, ovvero la nostra mente interpreta la realtà attraverso distorsioni cognitive, che a loro volta sono influenzate da credenze centrali e generalizzate su di sé e sul mondo. L’obiettivo della psicoterapia è di esplorare insieme al paziente delle modalità più funzionali di gestire il proprio disagio emotivo, considerando anche prospettive alternative rispetto ai pensieri e alle credenze che generano sofferenza. L’ approfondimento diagnostico avviene attraverso l’uso di test standardizzati che fanno riferimento al Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5). La Psicoterapia cognitivo-comportamentale è un metodo scientificamente validato e utilizza protocolli standardizzati per la cura dei diversi disturbi. Questo approccio permette di raccogliere dati per la promozione della ricerca scientifica, sia nazionale che internazionale. I professionisti di PsicoLogica sono tutti di orientamento cognitivo-comportamentale.
La Psicoterapia ad approccio sistemico-relazionale
La Psicoterapia sistemico-relazionale concettualizza il paziente non come un’entità individuale e autonoma, ma come portatore di un sintomo che appartiene a un sistema più ampio, il sistema-famiglia. Il paziente che si presenta in terapia è detto “paziente-designato”, cioè colui che si fa carico, inconsapevolmente, di una sofferenza più generale e che è l’espressione di una disfunzione del sistema di riferimento. Per famiglia si intende non solo la famiglia di origine ma si prendono in considerazione anche le due generazioni precedenti, che a loro volta possono aver trasmesso modalità comunicative disfunzionali. Le tecniche utilizzate hanno lo scopo di modificare le regole del sistema e di trovare modalità comunicative alternative tra i membri. Questo approccio è risultato valido nel trattamento dei disturbi dell’età evolutiva e in genere prevede il coinvolgimento di tutto il nucleo familiare ristretto (genitori, fratelli/sorelle, figure di riferimento).
La Psicoterapia della Gestalt
Il concetto principale della teoria della Gestalt è che l’uomo non percepisce un oggetto come la somma delle singole parti che lo compongono, ma lo vede nella sua totalità, rispettando le leggi della percezione che regolano i rapporti tra la figura (l’uomo) e lo sfondo (l’ambiente). Secondo questa prospettiva, anche le relazioni umane non sono formate solo dalla somma dei suoi membri, bensì da una totalità che interagisce e che si autoregola. Il sintomo è visto come la difficoltà del paziente di aprirsi e chiudersi armonicamente con l’ambiente, compromettendo la consapevolezza di sé e l’autostima. Lo scopo della terapia non è di gestire il disagio emotivo o di trovare soluzioni, ma è di recuperare le relazioni esterne attraverso l’utilizzo di tecniche che stimolano il ritorno in autonomia a una capacità armonica di auto-regolazione. Il setting privilegiato è quello di gruppo.
La Psicoterapia Corporea
Questo approccio psicoterapeutico si basa su una visione integrata tra mente e corpo. Il concetto fondamentale è quello di memoria corporea, secondo il quale nel corpo rimarrebbero delle memorie traumatiche non risolvibili solo attraverso l’uso razionale della parola. E’ un approccio molto utilizzato nell’ambito della psicotraumatologia e dei disturbi fisici di origine funzionale. I colloqui individuali si basano su esercizi fisici, sull’espressione corporea e sull’elaborazione delle emozioni. La durata della terapia è soggettiva e sono previsti incontri sia individuali che di gruppo.
Gli approcci sopra elencati non sono esaustivi di tutto il panorama psicoterapeutico. All’interno di ogni orientamento infatti esistono diverse sfumature sia teoriche che metodologiche.