Ben, neo assunto in un’azienda che si occupa di comunicazione e marketing, deve esporre un progetto al suo superiore: si tratta del primo lavoro che gli viene affidato, il cliente è un piccola ditta, ma è l’occasione per dimostrare le sue potenzialità nella nuova azienda. Quando comincia a parlare gli trema la voce: tossisce, sente le mani che sudano, una vampata di calore arriva fino al volto. Si sente arrossire, preme velocemente sul computer le freccette per andare avanti con la presentazione: salta una slide, sorride nervoso, torna indietro. Continua a pensare a cosa si nota da fuori, cerca di calmarsi, ma la sensazione di non aver controllo sul proprio corpo lo agita ancora di più. Non vede l’ora che sia finita: in cinque minuti ha già esposto la sua idea al superiore, che lo guarda perplesso.
In questo episodio di fantasia, Ben ha sperimentato quella che viene chiamata ansia da prestazione, molto comune in situazioni in cui sappiamo che saremo giudicati. L’ansia non è in sé un elemento patologico, ma lo può diventare se risulta quantitativamente molto presente nell’individuo, in modo costante ed eccessivo, anche in assenza di apparenti cause esterne. I sintomi fisici che solitamente accompagnano l’ansia sono palpitazioni, difficoltà a respirare, sudorazione, tremori, vertigini, nausea e altro ancora. Spesso, la sola paura di provare queste sensazioni è ciò che le può generare. Concentrarsi su di esse allo scopo di alleviarle può peggiorare la situazione e aumentare il disagio, proprio come succede a Ben quando cerca di tranquillizzarsi.
L’ansia è indice di un’attivazione del nostro organismo, che si prepara a compiere un’azione o una performance. Un certo livello d’ansia è quindi, oltre che inevitabile, funzionale ad ottenere prestazioni migliori. Il problema sorge nel momento in cui l’ansia aumenta a livelli tali da influenzare la concentrazione e la prontezza del soggetto: in queste situazioni, la prestazione verrà danneggiata dalle conseguenze negative che l’ansia porta con sé.
Per questo motivo è spesso necessario l’aiuto di un professionista: occorre lavorare sulla comprensione delle cause e delle situazioni che provocano ansia, per individuare i pensieri alla base di questa emozione, che ci rende immobili e incapaci di gestire adeguatamente le circostanze. Successivamente, si possono mettere in atto alcuni esercizi volti a ridurre gradualmente lo stato d’ansia: tornando all’esempio precedente, Ben potrà parlare inizialmente davanti a un ristretto gruppo di conoscenti. In seguito si potrà decidere di mettersi alla prova con un piccolo gruppo di persone poco conosciute e così via fino a quando i sintomi saranno attenuati in modo tale da non impedire una buona performance.
Per avere maggiori informazioni su come affrontare l’ansia da prestazione, fissando un primo consulto presso il centro clinico di psicologia, scrivici a info@modenapsicologica.it o chiamaci al numero di telefono 389 09 69 657