A Milano nei giorni scorsi (22, 23 e 24 marzo) si è tenuto il primo congresso italiano di psicoterapie cognitivo comportamentali di terza generazione, dal titolo “Mindfulness, Acceptance, Compassion”.
Sono stati numerosi i contribuiti portati da giovani terapeuti, così come l’esperienza e il grande lavoro di integrazione dei più importanti clinici nel panorama nazionale. La terza onda del cognitivismo sposta il focus del trattamento dal contenuto al processo del pensiero, dal “what” al “how”. Ciò non determina un abbandono delle tecniche e dei protocolli finora applicati, ma richiede la necessità di considerare altri punti di vista, di essere maggiormente flessibili e abbracciare un’ottica integrativa. In questa prospettiva emerge la necessità di un nuovo modello di concettualizzazione del paziente, che sia inclusiva e non vincolata a una tecnica specifica. Nasce così il modello LIBET (Life Theme and Plans Implications of Biased Beliefs: Elicitation and Treatment; Sassaroli, Caselli, Redaelli e Redaelli, 2017), capace di considerare in uno schema condivisibile il funzionamento della persona e l’origine di comportamenti o piani di vita disfunzionali.
Per saperne di più vi invitiamo a consultare il seguente link: http://www.stateofmind.it/2017/03/modello-libet-convegno-3g-2017/