La Fobia Sociale
Ricerche internazionali indicano l’efficacia della Terapia Cognitivo Comportamentale sul disturbo d’Ansia Sociale: in particolare, si stima che il 76% delle persone che intraprendono una terapia superino tale problematica in modo stabile (Öst, 2008, Norton & Price, 2007). La Fobia Sociale (o Ansia Sociale) è un disturbo caratterizzato da un’intensa e persistente paura di affrontare le situazioni di interazione sociale, in cui c’è la possibilità di esporsi al giudizio degli altri.
Il timore è quello di mostrarsi imbarazzato, ridicolo e incapace: chi ne soffre prova una forte paura di farsi vedere in ansia e divenire oggetto di scherno, mentre al contrario desidera dare una buona immagine di sé e ricevere riconoscimento da parte degli altri. Questo timore può essere così intenso da creare forti sensazioni fisiche di disagio come ad esempio: palpitazioni, tremori, rossore, sudorazione, dissenteria, che possono sfociare in un Attacco di Panico.
Si possono distinguere due forme di fobia sociale, in cui le paure possono riguardare contesti peculiari (fobia sociale specifica) o interessare la maggior parte delle situazioni sociali (fobia sociale generalizzata). La Fobia Sociale può determinare l’evitamento di situazioni, comportamenti, luoghi, persone che possono elicitare le reazioni temute.
Le persone con Fobia Sociale solitamente mettono in atto tentativi di minimizzare e/o nascondere il proprio disagio, al fine di non apparire inadeguati. Tali tentativi possono risultare controproducenti e generare circoli viziosi di mantenimento.
Caratteristiche dell’ansia sociale:
- Rimuginio anticipatorio: pensare ripetutamente all’ipotetico verificarsi di scenari negativi al fine di poterli prevenire, con il risultato di incrementare lo stato ansioso e aumentare la possibilità di prestazioni effettivamente negative.
- Comportamenti di evitamento: allontanamento di tutte le situazioni sociali che potrebbero fare emergere inadeguatezza o ansia, con il risultato di rinunciare all’opportunità di vivere le piccole vergogne e imparare a superarle gradualmente.
- Prospettiva dell’osservatore: attenzione costante alla propria prestazione sforzandosi di immaginare se stessi attraverso gli occhi dell’altro, con il risultato di affaticarsi mentalmente e distorcere l’immagine della nostra prestazione.
- Monitoraggio del comportamento altrui: attenzione rivolta continuamente alle espressioni delle altre persone, alla ricerca di segnali di disapprovazione o giudizio negativo (es: sguardi, cenni del capo), con il risultato di incrementare i livelli di ansia.
- Comportamenti protettivi: tentativi di sopprimere l’espressione della propria ansia, che hanno come risultato paradossale il peggioramento dei sintomi ansiosi (es: tenere la giacca in luoghi caldi per non apparire sudato ma con il risultato di sudare ancora di più e sentirsi maggiormente in imbarazzo).
- Ruminazione su eventi passati: pensieri continui su episodi di imbarazzo avvenuti in passato, rivissuti con alti livelli di ansia, con il risultato talvolta di ingigantirne l’entità, il danno o le conseguenze (es: tutti si ricorderanno ancora di me in quella sera e penseranno ancora a quanto sono stupido).
Terapia Fobia Sociale a Modena
Il primo obiettivo affrontato durante la Terapia Cognitivo Comportamentale è volto a interrompere i circoli viziosi di mantenimento che sostengono e alimentano i sintomi di ansia. La persona può divenire gradualmente consapevole di tutti i meccanismi cognitivi o comportamentali che mette in atto per evitare il giudizio negativo o l’espressione di ansia e iniziare a rendersi conto di come ne venga danneggiato. A questo punto attraverso esercizi immaginativi, dialettici o comportamentali si lavora per abbandonare tali meccanismi e crearne di nuovi, maggiormente adattivi e funzionali. Il cambiamento del comportamento si affianca alla sperimentazione di nuove prospettive mentali, in cui il giudizio negativo o il palesarsi agli altri di proprie inadeguatezze costituiscono un rischio meno probabile e in ogni caso un’eventualità sopportabile.
In una seconda fase dell’intervento occorre mantenere stabile il miglioramento ottenuto, riducendo la vulnerabilità e il rischio di ricaduta. Questo si realizza mettendo in discussione prospettive mentali ormai adottate in automatico, come: (1) il valore personale dipende dalle prestazioni e dal giudizio altrui e (2) debolezze, ansia e inadeguatezze sono esperienze intollerabili e terribili. Al loro posto, si presentano due prospettive alternative importanti che con il tempo tutti possono fare proprie.
La prima: il giudizio degli altri ci parla dei loro gusti più che del nostro valore.
La seconda: tutti noi siamo spesso un po’ inadeguati nelle situazioni sociali e viviamo l’imbarazzo: è fastidioso, ma possiamo sostenerlo e non avrà conseguenze catastrofiche.
Per avere maggiori informazioni sulla terapia dell’ansia sociale o fobia sociale e sul suo trattamento scrivici a info@modenapsicologica.it o chiama il 389 09 69 657